domenica 31 agosto 2014

Addii

Bene, siamo ormai giunti all'ultimo giorno d'Agosto ed è qui che di solito tutti i nodi vengono al pettine.
Comincia il nuovo mese, il tanto atteso Settembre, la partenza della mia migliore amica e il rapporto da salvare con le altre, per le quali a quanto pare risulto più un peso che altro.
La partenza di Alessia è stata uno shock, come un incubo da cui vuoi disperatamente risvegliarti ma non puoi, come se vagassi nel buio.
Senza di lei è come se avessi perso una parte di me, la migliore, come se avessi perso le battute, le giornate al mare a ripararsi dal sole e le sue grandi magliette nere.
Ma la verità è che ho perso tutto questo.
Ho perso 11 anni della mia vita.
Perchè lei c'era sempre, ed era l'unica che non scappava quando alle feste in spiaggia, mentre tutti pensavano alla sbronza o a divertirsi in pista, mi rintanavo in un angolo ad aspettare, ad aspettare lei.
E lei puntualmente arrivava, più sorridente che mai, mi porgeva la mano, mi aiutava.
Adesso ho letteralmente un vuoto nel cuore, sento un vortice enorme che invece di avvicinarmi mi allontana dalle altre persone a cui apparentemente frega qualcosa di me, o almeno ci prova, dato che non riesco a liberarmi da presenze non del tutto desiderate.
Ma i mesi volano, l'estate è già giunta al termine e con i mezzi di oggi non sarà un problema capire dove è, se ci pensa, se si fida ancora di noi.
Io e Gaia in compenso siamo sempre più in sintonia, ci sentiamo più simili che mai e ci supportiamo a vicenda quando sentiamo la sua mancanza.
Entrambe eravamo persone importanti per lei, punti di riferimento come lei lo era per noi.
Io mi appoggio a lei, lei si appoggia a me.
E se un giorno decidessimo di prendere strade diverse, chi si prenderebbe cura di questo enorme fardello che sono?
Alla fine, l'intelligenza che ho dimostrato alla fine di questo percorso scolastico non serve a un gran che.
Alessia però mi ha fatto capire che invece oggettivamente è il contrario, ed è questa società di merda che non ci permette di dimostrarlo.
Le persone sono sempre più false.
Io, per esempio, avevo un migliore amico, di cui 16 mesi fa mi innamorai.
Era tutto perfetto, il suo teatrino reggeva alla perfezione, fin quando ho cominciato a mandare segnali per lui troppo pericolosi per la sua reputazione.
A quanto pare, dopo aver scoperto della mia enorme e disastrosa cotta per lui, era troppo rischioso farsi vedere in giro con una ragazza che a lui non interessava minimamente, così, in tempi recenti, ha cominciato a trattarmi come la pezza per i suoi piedi, decidendo di parlare con me solo lontano da occhi indiscreti, pensando bene di salutare in pubblico la più popolare delle mie amiche senza il minimo tatto.
E per questo, l'unico addio quest'anno non l'ho dato ad Alessia.
L'ho dato anche a lui e a tutte le sue stronzate, sperando che non decidano di tornare alla carica più insistenti che mai.

giovedì 28 agosto 2014

Nuova scuola, nuova vita, nuova.. decisione?

Bene.. Beh, che dire, nuova scuola nuova vita no?
E allora mi spiegate perchè sono così fottutamente spaventata?
Da cosa poi è ancora da definire.
Cambiamenti? Forse. Lasciare vecchie abitudini? Probabile.
Svegliarsi presto la mattina? La scusa più utilizzata, ma è evidente che non è questo.
Il fatto di non essere completamente sicura di essere accettata all'interno del solito gruppettino dei "super fighi", e, al contrario, finire per essere una emarginata cronica con il didietro piantato sul divano il sabato sera? Bingo.
La sensazione di ritrovarsi in un batter d'occhio con il braccio ricoperto di braccialetti colorati e sul telefono squallide frasette sull'estate perfetta quando poco prima avevi appena sollevato il naso dai libri è paragonabile a finire l'ultimo pacchetto dei tuoi biscotti preferiti senza accorgertene, è naturale rimanerci male, ma il tempo guarisce tutto, come l'anno scorso.
Certo, c'è da ammettere che ero ormai abituata alla vista del via vai di ragazzini nella mia stessa fascia d'età scorrazzare per il corridoio della scuola media, cosa che di sicuro non accadrà quest'anno.
I primini sono sempre i più giudicati, persino nella piccola cerchia di studenti con qualità particolari quali gli iscritti alla mia nuova scuola, il fatidico, sensazionale (e scuola per tutti i presunti secchioni) liceo classico.
Ma quello che veramente mi da ansia è il fatto di socializzare all'esterno della scuola, con persone di interessi diversi rispetto ai miei, persone talvolta così arroganti e sicure di sè che ti costringono a ritrovarti titubante sul volerle davvero conoscere o meno.
Persone talmente al passo con la società di questo buco di città, da godersi l'effimera fama che tanto hanno bramato con assoluta sicurezza, ma quando poi si ritrovano sul giornale per attività sconsiderate come un coma etilico (vero o presunto, la finzione spesso prende il sopravvento), non basta andare a piangere dalla mammina o crearsi un gruppetto di leccapiedi, tanto per non dover affrontare i riflettori da soli (e non basta davvero, spesso le madri tendono a fare delle figlie delle piccole e arroganti copie di se stesse, lo dimostra il fatto che si divertono a sbronzarsi dando così il buon esempio, nascondendosi dietro alla classica scusa della famiglia distrutta, spesso sapendo di esserne la causa. Naturalmente mi sto riferendo a persone ipocrite, sono perfettamente consapevole che esiste veramente gente con problemi, e questo la rende ancora di più una presa di culo da parte delle persone precedentemente citate. Per quanto riguarda i leccapiedi.. Beh, non so se mi fanno più pena le ragazzine sbronze o loro che per paura di commenti negativi sul proprio conto vivono nell'ombra, al servizio dei "potenti", la quale reputazione è stata costruita grazie ad equivoci e bottiglie di birra).
Detto questo, io ho deciso, in tutta tranquillità, di sbattermene e sentirmi diversa, fuori dal gregge.
Questione anch'essa da definire; nel tempo il concetto di "alternativo" è cambiato da: mi sbronzo per esser figo a: non lo faccio perchè è diventato da deficienti.
Alla fine mi rimane una sola grande scelta da fare: entrare nel club di chi ti porta in alto, con tante compagnie e inviti alle feste, senza mai sentirsi soli, o seguire il proprio istinto, scegliendo chi della reputazione ne fa un gioco e non una questione di vitale importanza? (è strano tuttavia pensare che è di vitale importanza costruirsela da poco di buono la reputazione, e non più da ragazze per bene).
Entro il 15 settembre la decisione sarà presa, e spero davvero che la risposta arrivi in fretta, ma soprattutto senza ulteriori ripensamenti.